
Firma su carta vs firma digitale: pro e contro
nei contesti didattici e produttivi
La firma simboleggia la proiezione della nostra immagine all’esterno e la sua esecuzione sul foglio di carta è condizionata dall’attesa del risultato, dall’attrito tra strumento scrittorio e carta, dalla posizione del foglio, dalle sue dimensioni. Cosa cambia con la scrittura digitale? Cosa perdiamo?
Continuando il nostro studio sui concetti di tempo, azione e pausa[1] attraverso la metafora della scrittura digitale come azione umana nell’attuale contesto socioculturale, ci chiediamo se l’implementazione della digitalizzazione si traduca in una maggiore attività, in una accelerazione dei ritmi esecutivi e quali effetti ne derivino.
Numerosi esperimenti dimostrano come l’approccio “virtuale” alla realtà tenda, anche per quanto riguarda l’atteggiamento grafico, ad amplificare la percezione dello spazio e a enfatizzare la centralità del soggetto, facendo perdere quella sensazione di contatto, che nella scrittura su carta è conferito dal calore dell’inchiostro, nelle sue singolari modulazioni pressorie, e dall’esteriorità della forma che si percepisce come maggiormente “reale” e concreta; aspetti che nel digitale sono sostituiti dall’dea di velocità e movimento.
Proviamo perciò a valutare se la maggiore rapidità ottenuta con i nuovi strumenti digitali e la minore accuratezza possano effettivamente portare un vantaggio in termini di produttività e di efficienza, in contesti didattici e produttivi.
Azione e velocità
Fredric Jameson nelle sue analisi di matrice sociologica ed economica su postmodernismo e globalizzazione sostiene che “la verità dell’esperienza non coincide più con il luogo in cui essa avviene”, attribuendo alla globalizzazione l’effetto della compressione della percezione spazio temporale con l’aumento della velocità di azione.
Oggi percepiamo pienamente la modernità di tale pensiero con l’esperienza della realtà digitale, che ci induce a vivere in una dimensione non più dia-cronica, ma sin-cronica con il monito del tutto, subito, ora, immediato, istantaneo, condiviso, globale.
L’immediatezza dell’azione e del risultato non ammette distrazioni e il prodotto assume caratteri quasi “neutri”, poiché disancorato dalla realtà spaziale nella quale viene ad essere realizzato.
Questa riflessione ci viene suggerita dall’osservazione, in questo particolare frangente storico, dell’implementazione dello smart working e delle sessioni di meeting in videoconferenza per l’espletamento di quelle attività soprattutto intellettuali che si fondano sull’interazione umana con il contatto de visu nel medesimo spazio reale, oggi forzatamente sostituite con la comunicazione a distanza, nello spazio virtuale di quella nuvola che ci accoglie in una dimensione unitaria, ma al contempo ci conserva come entità singole ed isolate.
La digitalizzazione implementa i nostri ritmi produttivi? L’esperimento
E’ stato richiesto ad un campione di donne e uomini di diversa età di apporre in sequenza la loro firma o semplicemente il loro nome, fino allo scadere del limite di tempo assegnato, prima su un normale foglio di carta e poi su un rilevatore di firma grafometrica.
Nella maggior parte dei soggetti il confronto tra firme su carta e firme grafometriche ha evidenziato il seguente risultato: in un arco temporale di 30/40 sec sul dispositivo di firma grafometrica è stato apposto un numero maggiore di firme, rispetto a quelle eseguite nel medesimo tempo su carta; sul dispositivo di acquisizione grafometrica, inoltre, la velocità di scrittura è aumentata, trascurando la cura dell’aspetto formale.
La firma simboleggia la proiezione della nostra immagine all’esterno e la sua esecuzione sul foglio di carta è condizionata dall’attesa del risultato, dall’attrito tra strumento scrittorio e carta, dalla posizione del foglio, dalle sue dimensioni.
Con dispositivo di rilevazione grafometrica, la tipologia della superficie di scrittura agevola la rapidità di esecuzione. L’annullamento dell’attrito stilo/superficie, la limitazione del campo di azione (superficie ristretta) e l’impossibilità di agire sulla posizione di scrittura, favoriscono la concentrazione sulla automatica ripetizione dell’atto, senza distrazioni.
Di seguito alcuni esempi del confronto tra scrittura su carta e scrittura digitale eseguito in uno stesso intervallo temporale, estratti dalla campionatura di riferimento.