
Grafobiometria, come funziona per l’identificazione
della mano guidata
L’accertamento forense della scrittura su carta con mano guidata, circostanza che si verifica quando un soggetto manovra l’altrui mano per apporre una firma, è complesso e dall’esito spesso incerto: vediamo come si svolge e come la grafobiometria è utile
In un mondo sempre più digitale dove la penna va scomparendo, la realtà forense dimostra che si verifica con alta frequenza la produzione di manoscritti, testamenti o firme di soggetti anziani compiuti con una mano guidata, ovvero con l’ausilio di un altro soggetto che conduce la mano di un anziano debilitato o incapace di intendere e volere. La scrittura su carta compiuta con mano guidata è uno degli accertamenti più complessi in ambito peritale, dove spesso non si giunge ad una certezza tecnica, ma solo ad una conclusione formulata in termini di alta probabilità.
Il nostro team di ricerca in accertamenti grafometrici ha condotto uno studio sperimentale sulla mano guidata con l’obiettivo di verificare se attraverso la scrittura con mano guidata su dispositivi grafometrici (wacom STU 530) sia possibile identificare la combinazione di due forze scrittorie appartenenti a due soggetti diversi[1].
Ricostruzione della verità nei casi di mano guidata
Quale effetto deriva se la firma di un soggetto non è prodotta spontaneamente poiché la mano scrivente è guidata da quella di un altro soggetto? Cosa emergerà a livello biometrico? Le due identità rimango distinte, una prevale sull’altra o si verificherà una fusione tra le caratteristiche motorie dei due soggetti? Si apre un ampio spetto di ipotesi nella ricostruzione della verità: il soggetto debilitato può aver chiesto aiuto ed è quindi stato “sostenuto” e guidato per comunicare una reale volontà, oppure il soggetto fragile è stato forzato e costretto a scrivere?
Al grafologo giudiziario/forense spetta il compito di accertare se la mano dello scrivente se sia stata guidata e darne dimostrazione oggettivamente e tecnicamente. Il compito dell’accertamento su carta è complesso e numerosi fattori rendono l’indagine articolata:
Qualità e quantità delle comparative (non si riesce a ricostruire una campionatura longitudinale e quindi procedere ad un esame che possa far comprendere la possibile degenerazione grafica).
Utilizzo di penna pennarello che impedisce una precisa valutazione di pressione/ tratto/ ripassi.
Sospetto che la mano guidante sia uno stretto familiare con similarità grafiche
Assenza di informazioni veritiere sullo stato clinico e occultamento delle relativa documentazione medica.
Il contributo della grafometrica
Attraverso una disamina di numerosi soggetti adulti abbiamo provato a verificare se la firma realizzata con la mano guidata sui dispositivi grafometrici renda percettibile le modalità con le quali si distribuiscono le forze tra soggetto “guidato” e soggetto “guidante”. Nella scrittura con mano guidata si crea una comunicazione gestuale tra due soggetti diversi, due identità grafiche diverse, generalmente la mano di un soggetto anziano guidata da una mano più forte; tale condivisione gestuale può essere collaborativa o del tutto forzata e contrastata.
Le componenti dinamiche del grafismo vengono così caratterizzate dalle peculiarità di due identità grafiche, dando luogo a tre diversi fenomeni: prevalgono le caratteristiche della mano del soggetto guidato; b) prevalgono quelle quella del guidante; c) oppure le forze potrebbero essere in contrasto tra loro soprattutto quando le capacità grafiche dei due soggetti coinvolti sono totalmente diverse.
L’ausilio della rilevazione dei dati biometrici permette di evidenziare la distribuzione della forza predominante e di identificare la duplice spinta motoria. Nell’esempio sottostante la firma di un soggetto adulto donna in modo collaborativo e consenziente si lasciato guidare nella redazione della sua firma da un soggetto adulto uomo, il quale ha esercitato una maggiore forza di prensione dello strumento grafico.